Servizi Professionali di Counseling Medianico
Gabriela De Portillo offre un servio professionale di counseling medianico e channeling
ricevendo in studio (Area Torino), a domicilio o attraverso Skype/Telefono
Grazie alle sua doti di sensitiva è capace di mettere in contatto il richiedente con
i propri Spiriti Guida, Angeli o cari defunti, operando con professionalità,
discrezione garantendo assoluta privacy. In questo modo si possono
ricevere messaggi riferiti a risoluzione di problematiche, spiegazione e risoluzione di conflitti
personali, esistenziali o interpersonali.
Svolge la propria attività mettendo a disposizione il proprio talento in modo etico
e accessibile per tutti.
Per maggiori informazioni scrivere a
[email protected]
o telefonare al numero
3470174331
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Servizi nel dettaglio
Lavaggi Energetici
Guarigione dai conflitti e dalle fobie attraverso l’apertura e lo sblocco dei chakras o canali energetici.
Finchè tutte le funzioni del nostro organismo sono in armonia fra loro, esiste uno stato di equilibrio e il nostro essere, inteso come corpo, anima e mente, gode di una perfetta salute. La malattia è uno stato dell’uomo e indica che esso nella sua coscienza non è più in ordine, in armonia. Questa perdita dell’equilibrio si manifesta nel corpo sotto forma di sintomo. Il sintomo segnala che noi siamo malati come uomini, come esseri spirituali e ci informa che qualcosa ci manca, che qualcosa non va. Una volta che abbiamo capito la differenza tra malattia e sintomo, il nostro atteggiamento ed il nostro rapporto con la malattia cambia. Non consideriamo più il sintomo il nostro maggior nemico, né ci poniamo lo scopo di combatterlo e distruggerlo, al contrario scopriamo nel sintomo un compagno che ci può aiutare a scoprire cosa ci manca e a superare la malattia. Il sintomo diventa così una specie di insegnante nella nostra personale evoluzione e presa di coscienza. La malattia ha soltanto un fine : Farci guarire, anzitutto nell’anima e quindi anche nel corpo.
La nostra anima vivifica le nostre cellule e i nostri organi, attraverso i sette Sigilli o Chakra e il sistema nervoso.
Finchè noi siamo interiormente in armonia, siamo ancorati alla Terra e collegati con Dio, l’Energia vitale, fluisce liberamente e in modo equilibrato nel nostro corpo fisico attraverso i sette Chakra e noi godiamo un’ottima salute. Finchè le cellule e gli organi del nostro corpo fisico ricevono sufficiente energia vitale, essi sono sani. Ogni qualvolta che la mente e l’anima sono in disarmonia, il flusso di energia rallenta o si blocca e di conseguenza le cellule e gli organi del nostro corpo, non ricevendo sufficiente energia, cominciano ad ammalarsi.
II termine Malattia deriva da quello di “malato”, che a sua volta proviene, per crasi ed allitterazione, dal latino “male aptus” traducibile in “malconcio – malmesso”, e da: male-actio = mala-azione = malattia indotta per azione errata, dovuta all’ignoranza della mente del soggetto (Ego/IO). Passando poi dal significato etimologico a quello “reale” del termine, vale a dire alla sua definizione, si incontrano non poche difficoltà, poiché si tratta di una di quelle definizioni apparentemente semplici ed agevoli, ma in realtà assai difficili a darsi, specie nella medicina ufficiale.
La malattia è il linguaggio dell’anima. In sé è benefica e ha lo scopo di ricondurre la personalità alla Volontà divina dell’Anima. La malattia rende sinceri, indica il compito. La malattia in certi casi determina una svolta nella vita ed una grande crescita evolutiva. La malattia è una via percorribile, di per sé né buona né cattiva. Essa può dunque essere a volte prevenuta ed evitata, poichè se noi potessimo prendere coscienza dei nostri atteggiamenti limitanti – disperazione, paura, dubbio, dolore, rifiuto, dipendenza, rabbia, dogma, sensi di colpa, superstizione, giudizio, ipocrisia, repressione, arroganza, avidità di denaro e di potere, etc – e cambiarli con mezzi spirituali e mentali, non vi sarebbe più bisogno della severa lezione della sofferenza (Comprendere o soffrire). Il Potere Divino in noi ci dà ogni opportunità per cambiare condotta prima che, come ultimo strumento, non siano inflitti dolore e sofferenza.
Può accadere che i nostri atteggiamenti limitanti ce li portiamo appresso da altre vite (karma) e che ora producono i loro effetti nella sofferenza, anche se la nostra memoria fisica non ne è cosciente. L’anima conosce perfettamente come stanno le cose e ci guida per il nostro più grande bene. Tuttavia in questi casi l’accettazione della malattia, la comprensione e la correzione dei nostri atteggiamenti errati abbrevieranno la nostra malattia e ci renderanno la salute.
Ciò che chiamiamo malattia è lo stadio terminale di un disordine molto profondo, così per assicurare un successo completo alla cura è evidente che non si può trattare la conseguenza (sintomo) senza risalire alla causa fondamentale per eliminarla. L’anima che vive nella materia oscilla tra due grandi atteggiamenti polari opposti : l’amore e la paura. Finchè l’uomo è orientato esclusivamente verso la materia si sente separato da Dio e vive condizionato dalla paura che genera gran parte dei suoi atteggiamenti limitanti (aggressività, odio, dubbio, dogma, superstizione, rifiuto, giudizio, ipocrisia, repressione, etc). Tali atteggiamenti agiscono contro l’Unità del Creato (mancata integrazione dei poli) e impediscono di obbedire e onorare i comandamenti della nostra Anima (la non accettazione delle esperienze che la vita ci mette davanti).
Il cervello umano è costituito da tre formazioni evolutive molto diverse tra loro sia a livello anatomico che funzionale. Le tre formazioni influiscono sui comportamenti e ciascuna di esse può determinare l’insorgere e lo sviluppo di specifiche malattie che vanno a localizzarsi in organi ben precisi.
L’essere vivente è uno, e questa unità è composta di quattro realtà inseparabili: organica, cerebrale, psichica, energetica. Ogni cellula del corpo umano è sotto controllo del cervello e ogni parte stratificata del cervello è indissolubilmente legata all’altra. Non esiste alcuna cellula del corpo che sfugga al controllo della psiche conscia o inconscia e quindi inevitabilmente gran parte delle malattie ha una origine psicosomatica.
Ciascun individuo, mette in memoria tutte le esperienze di adattamento sotto forma di programmi biologici di sopravvivenza. Ognuna di queste applicazioni è la risposta precisa del cervello ad una situazione emozionale non conclusa, finalizzata alla sopravvivenza della specie. Tutte le malattie, i comportamenti e gli avvenimenti (manifestati) della nostra vita, provengono da una situazione emozionale non conclusa nella storia dei nostri genitori ed antenati.
Il concetto principale è quello del conflitto. Un evento particolare, vissuto come shock: separazione affettiva, insulto, schiaffo morale, perdita di una persona cara. Questo evento sarà risentito in modo drammatico, conflittuale e inatteso, vissuto nell’isolamento e senza soluzione soddisfacente.
Il disagio genera la malattia che tende a localizzarsi in una parte ben definita dell’organismo, in perfetta armonia con la legge di causa ed effetto, ciò è un elemento di valido aiuto nella ricerca del difetto che ne è alla base E’ possibile prevenire e guarire, scoprendo l’errore che è in noi e liberarcene, non lottando contro l’errore (il nostro difetto), ma osservandolo da vicino (auto-riconoscimento), accettandolo e dissolvendo i sentimenti irrisolti e le forme-pensiero che stanno alla base dell’errore e lo alimentano, vivendoli con moderazione e coscientemente, aiutandoci con una respirazione profonda e cosciente e tramite l’INTENTO.
Se per esempio siamo inclini alla crudeltà, possiamo sempre ripetere a noi stessi senza tregua :“non voglio essere crudele” e impedirci così di dare libero corso a questa tendenza, ma la riuscita dipende dalla fermezza mentale, se questa viene a mancare, possiamo al momento dimenticare i nostri buoni propositi.
Se invece ci riconosciamo che siamo crudeli, osservando la nostra crudeltà da vicino, la accettiamo perché sappiamo che ci serve per conoscerci e contemporaneamente sviluppiamo una reale simpatia nei confronti dei nostri simili, allora questo processo ci aiuterà ad annullare in maniera definitiva la crudeltà, perchè l’amore del prossimo ci ispirerà orrore per le azioni crudeli. Le reali malattie dell’uomo nascono da forme-pensiero quali: l’orgoglio, la crudeltà, l’odio, l’egoismo, l’ignoranza, l’instabilità, l’avidità ; ciascuno di esse, se ben esaminata, si rivela contraria all’Unità.
Ma su cosa si basa il Riequilibrio Emozionale Profondo?
Prima di tutto è importante conoscere lo stato energetico della persona, poi individuare i chakras chiusi e arrivare ai conflitti psicologici che hanno portato al blocco energetico. Attraverso questo tipo di tecnica si arriva alla liberazione energetica emozionale molto facilmente. Possiamo paragonare questo processo all’apertura del tappo di una bottiglia di champagne: stappando si ha una fuoriuscita immediata di gas sottoforma di schiuma, ma per scaricare tutto il gas dal liquido dovremmo scuotere la bottiglia.
L’apertura del tappo corrisponde ad individuare il blocco e ad invitare la persona a raccontare emozionalmente il conflitto psicologico responsabile del blocco, mentre lo scuotimento della bottiglia è paragonabile proprio allo scuotimento fisico per riequilibrare le emozioni in un battibaleno.
Grazie a questo si ottiene un rinnovamento del flusso energetico fra i due poli, rinnovando in questo modo, lo stato di vitalità lungo tutto il corpo e in tutti gli organi. I sintomi parlano da soli.
Di seguito soltanto alcuni esempi di come la Lettura Energetica, vede i vari sintomi e malattie.
Le persone affette da Sclerosi multipla per esempio. La scienza dice che si tratta di malattia infiammatoria, lentamente progressiva, del sistema nervoso centrale che si manifesta con al perdita della sostanza bianca dei nervi, ossia del rivestimento del sistema nervoso. La lettura energetica invece denota senza dubbio una sofferenza a livello del Settimo Chakra , nell’aspetto non risolto con il padre biologico. Si tratta di una patologia infiammatoria cronica, e una delle cause fisiche ipotizzate è quella immunitaria. Questo significa che la tensione non risolta esiste da tempo. La persona non riesce ad essere se stessa di fronte all’autorità perché non si sente amata da essa quindi si sente insicura. Il risultato della malattia è l’interruzione della conduzione nervosa. Di fatto si tratta di una lenta e inesorabile paralisi, nega la sua capacità di reggersi in piedi da sola di fronte all’autorità, al padre.
L’ Artrite è un processo infiammatorio acuto o cronico a carico delle articolazioni.La lettura energetica dice che la persona affetta dall’artrite sta guardando il mondo attraverso un filtro d’insicurezza, di paura, o , addirittura, sente minacciata la sua sopravvivenza. Il fibroma uterino sono tumori benigni del tessuto muscolare liscio uterino. Nella lettura energetica, la persona che sviluppa un fibroma uterino ha tensione nelle aree della sessualità o della maternità, determinata da qualcosa di trattenuto e non espresso in questi aspetti.
La frase tipica è “Che fatica essere donna”.
La bronchite cronica è una condizione associata ad una eccessiva produzione di muco a livello tracheo-bronchiale, che non è imputabile a cause conosciute. La lettura energetica di chi ne è affetto, ha difficoltà a dare e ricevere amore e quindi ha una tensione nell’ambito delle relazioni. Per sciogliere il blocco deve permettersi di sentire tutto l’amore che ha dentro e deve donarlo sia agli altri che a se stessa.
Panico, attacchi. Si tratta di attacchi d’ansia improvvisi ed estremi. I sintomi durano almeno 10 minuti. Nella lettura energetica, la persona colpita da attacchi di panico, si sente minacciata nella sua sicurezza, in modo brutale e improvviso e si sente realmente in pericolo.
Cefalea o mal di testa Nella lettura energetica, la cefalea che opprime la testa, ci impedisce di esprimere quello che riteniamo vero per noi quando ci troviamo a dover affrontare un’autorità, padre, capo che sia. L’emicrania che colpisce fronte, tempia e occhio, quando invece la persona sta facendo qualcosa contro il suo spirito, qualcosa che non vuole vedere.
ALBERO GENEALOGICO
L’Albero genealogico non è soltanto un disegno schematico fatto di cerchi e triangoli , disponibili anche sulla rete informatica. L’Albero di cui parlo, che agisce in noi, è qualcosa di vivo e palpitante : la sua linfa scorre in ciascuno attraverso tracce, mescolanze, intrecci che sono in funzione e lavorano al di là di quanto non riusciamo a cogliere con la coscienza. Quando per esempio una ragazza abortisce a 18 anni, alla stessa età in cui la Madre, e anche la Nonna hanno avuto la stessa dolorosa esperienza, è difficile che la cosa sia avvenuta per caso, sebbene le circostanze e le motivazioni possano sembrare o essere diverse.
Oppure quando una persona vive un disagio esistenziale : per esempio, non si trova bene nel posto che occupa in famiglia, nel gruppo o nel lavoro, non riesce a tenere a lungo un partner e rompe improvvisamente con lui/lei ad intervalli fissi, o incontra frequentemente partner di cui si occupa come se fosse un bambino anziché un adulto, oppure, nonostante che lavori con impegno e competenza non riesce ad ottenere in cambio una condizione di agio corrispondente, o perde spesso i documenti o fa incidenti d’auto solo in certe date, o viene presa dal terrore che la sua azienda, attualmente in condizioni floride, potrebbe crollare…come è avvenuto al Nonno e a due suoi cugini di cui ha saputo da una zia, oppure non riesce a stare ferma nella stessa abitazione, ma deve imperiosamente traslocare dopo un po’, senza buoni e ragionevoli motivi, oppure si meraviglia e si sente a disagio perché tutti in famiglia hanno un nome legato alla tradizione del clan eccetto che lei/lui. Si tratta solo di esempi, come è facile intuire. In casi del genere, è all’opera una eredità psicologica che passa attraverso le generazioni, proprio come gli occhi blu o la struttura fisica dell’ eredità biologica: essa viaggia sull’onda di una trasmissione orale diretta , come cose dette e ascoltate tante volte, e allusioni alla nostra somiglianza con quel personaggio particolare della Famiglia, o sull’onda molto più impalpabile di cose che sono nell’aria, si sentono, si fiutano sebbene siano segrete o non-dette. Sono cose che agiscono nell’ inconscio familiare , anche se noi non ne abbiamo coscienza, come avviene per il funzionamento del nostro Sistema Nervoso che svolge tutte le azioni mirate a tenerci in vita, a nostra insaputa. Quando ci rendiamo conto che il cuore non va? Quando ci batte troppo forte o accusiamo i dolori dell’infarto. Ad agire, nel nostro immaginario, c’è un inconscio non solo personale, ma anche familiare e del clan come è stato rilevato dagli studiosi a cui dobbiamo la nascita della Psicogenealogia. La persona, a propria insaputa, in definitiva, sta conducendo una “mission” composta di fili invisibili e legami simbolici con cose già vissute e non risolte non solo al livello prossimo dei Genitori, ma anche all’interno di tutta la “costellazione” degli Antenati – molto spesso entro le quattro generazioni, ma talvolta molto oltre – e di quelli a cui essi sono stati legati in vita e specificamente da marcature negative che hanno accompagnato la loro esistenza. La ricchezza e la varietà della storia familiare si traduce Leggendo e decifrando l’Albero genealogico, ove si possono rintracciare le memorie – ovvero i vissuti e i risentiti e tutte le soluzioni bio-psicologiche e comportamentali che il clan è riuscito a trovare nella sua marcia verso la vita – e alcune di esse hanno una risonanza, nel nostro modo di essere al mondo, oggi.
La Psicogenealogia e la Bio-Psicogenealogia, quindi, ci aiutano a stabilire un legame tra Psicologia, Biologia, Genealogia. Per trovare aiuto in questo ambito è sufficiente iniziare con nomi, date di nascita, di matrimonio, di morte, con mestieri/professioni e malattie importanti di Genitori-Nonni-Bisnonni e dei loro diretti collaterali. Questo ci può aiutare a trovare e di conseguenza ad eliminare ed evitare la ripetizione di drammi o di impedimenti inconsci al successo personale. La ricerca psicogenealogica, riguarda la linea di sangue della Madre e del Padre.
Il TATUAGGIO E L’INCONSCIO
“Quando la mente… lamenta, Il corpo fermenta”
Ogni singolo tatuaggio nasce dapprima da un’emozione repressa, emozione che può identificarsi nei ns. antenati e successivamente in noi e prima ancora, se vogliamo andare indietro nella ricerca, ad una causa karmica che ci ha fatto scegliere la famiglia nella quale siamo nati. Il tatuaggio è l’espressione di tutti questi passaggi biologici, legati quindi saldamente al nostro DNA.
Solo dopo una continua trasmissione di emozioni, un discendente decide in un certo momento della vita, seppur inconsciamente, di tatuarsi quel disagio sul corpo.
La domanda sorge spontanea: come mai allora non siamo tutti tatuati? E come mai in molti odiano il tatuaggio?
La risposta è molto semplice: non tutti desideriamo manifestare al mondo i ns. disagi interiori,; chi ha il coraggio di farlo, sta solo chiedendo aiuto e nel contempo, disegnandolo sul proprio corpo, lo scarica dalla psiche sentendosi quindi più libero, pur non dimenticando il disagio, l’emozione, che hanno generato quel tipo di disegno in un punto specifico del corpo.
Se desiderate scoprire l’origine psichica profonda del vs. tatuaggio, inviatemi una foto del punto esatto del corpo in cui è stato fatto, la vs. data di nascita e il Vs. nome e cognome.
Attraverso la decodifica e lettura del vs. tatuaggio sarò in grado di raccontarvi la vs. storia personale, ma soprattutto la storia dei vs. antenati, le emozioni che hanno generato la voglia in voi di farvi quel determinato tipo di tatuaggio.
Persone scomparse
Gabriela de Portillo si occupa da alcuni anni della ricerca di persone scomparse che per volontà o perché costrette si sono allontanate dalla loro abituale abitazione. Alcuni dei casi di cui si è occupata, sono andati in onda nella trasmissione “Chi l’ha visto”.
Gabriela de Portillo ha fatto parte dell’organizzazione internazionale no profit “FIND ME” come investigatore psichico. Si tratta di un’organizzazione di ricerca Psichica, Investigativa e Canina di soccorso. Sono volontari che lavorano insieme offrendo il loro aiuto a rafforzamento della legge e delle famiglie di persone disperse, sia nei casi di sparizione volontaria, sia in quelli di rapimenti, omicidi e suicidio volontario.
Ma è possibile ritrovare una persona che volontariamente o involontariamente ha deciso di sparire? “Si, è possibile, risponde Gabriela, anche se molto faticoso. Quando le viene chiesto di intervenire, la prima cosa necessaria per iniziare la ricerca è quella di avere alcune oggetti o indumenti, e fotografie appartenute alla persona. Il secondo passo è di capire se la persona è ancora in vita. In questo caso, tenta di entrare in contatto telepatico con lo scomparso, tecnica meglio definita col nome di medianità telepatica. Gabriela stabilisce con lo scomparso un contatto psichico per cercare di farsi dire cosa lo ha spinto ad allontanarsi da casa ma soprattutto dove può trovarsi in quel momento.
Se, al contrario, avvertisse che non è più in vita, cerca di parlare con la sua anima che sicuramente nei primi periodi aleggia ancora sul luogo della scomparsa o nei luoghi che in vita lo hanno accolto.
La parte sicuramente più difficile è individuare dalle mappe il luogo esatto di dove si trova e non sempre si riesce ad arrivare subito sul posto perché se lo scomparso che molto spesso non vuole essere ritrovato, chiude la sua psiche non permettendo a nessuno di carpirgli notizie con l’ausilio della telepatia.
La sua lunga esperienza ha portato più volte Gabriela all’amarezza di non essere riuscita a fermare in tempo un suicida o di non riuscire a riportare a casa una persona trovata che volontariamente diceva di non voler tornare. Il dolore più grande resterà sempre e comunque quello della famiglia che in queste occasioni rischia di spaccarsi perché ognuno viene pervaso dai sensi di colpa.
Chi ha la fortuna di tornare in famiglia, quasi sempre accetta di essere seguito da un terapeuta o comunque affronta con loro il problema. Chi non viene ritrovato è perché o si nasconde bene o perché, il suo corpo ormai privo di vita, è nascosto chissà dove.
Guarigione dai conflitti e dalle fobie attraverso l’apertura e lo sblocco dei chakras o canali energetici.
Finchè tutte le funzioni del nostro organismo sono in armonia fra loro, esiste uno stato di equilibrio e il nostro essere, inteso come corpo, anima e mente, gode di una perfetta salute. La malattia è uno stato dell’uomo e indica che esso nella sua coscienza non è più in ordine, in armonia. Questa perdita dell’equilibrio si manifesta nel corpo sotto forma di sintomo. Il sintomo segnala che noi siamo malati come uomini, come esseri spirituali e ci informa che qualcosa ci manca, che qualcosa non va. Una volta che abbiamo capito la differenza tra malattia e sintomo, il nostro atteggiamento ed il nostro rapporto con la malattia cambia. Non consideriamo più il sintomo il nostro maggior nemico, né ci poniamo lo scopo di combatterlo e distruggerlo, al contrario scopriamo nel sintomo un compagno che ci può aiutare a scoprire cosa ci manca e a superare la malattia. Il sintomo diventa così una specie di insegnante nella nostra personale evoluzione e presa di coscienza. La malattia ha soltanto un fine : Farci guarire, anzitutto nell’anima e quindi anche nel corpo.
La nostra anima vivifica le nostre cellule e i nostri organi, attraverso i sette Sigilli o Chakra e il sistema nervoso.
Finchè noi siamo interiormente in armonia, siamo ancorati alla Terra e collegati con Dio, l’Energia vitale, fluisce liberamente e in modo equilibrato nel nostro corpo fisico attraverso i sette Chakra e noi godiamo un’ottima salute. Finchè le cellule e gli organi del nostro corpo fisico ricevono sufficiente energia vitale, essi sono sani. Ogni qualvolta che la mente e l’anima sono in disarmonia, il flusso di energia rallenta o si blocca e di conseguenza le cellule e gli organi del nostro corpo, non ricevendo sufficiente energia, cominciano ad ammalarsi.
II termine Malattia deriva da quello di “malato”, che a sua volta proviene, per crasi ed allitterazione, dal latino “male aptus” traducibile in “malconcio – malmesso”, e da: male-actio = mala-azione = malattia indotta per azione errata, dovuta all’ignoranza della mente del soggetto (Ego/IO). Passando poi dal significato etimologico a quello “reale” del termine, vale a dire alla sua definizione, si incontrano non poche difficoltà, poiché si tratta di una di quelle definizioni apparentemente semplici ed agevoli, ma in realtà assai difficili a darsi, specie nella medicina ufficiale.
La malattia è il linguaggio dell’anima. In sé è benefica e ha lo scopo di ricondurre la personalità alla Volontà divina dell’Anima. La malattia rende sinceri, indica il compito. La malattia in certi casi determina una svolta nella vita ed una grande crescita evolutiva. La malattia è una via percorribile, di per sé né buona né cattiva. Essa può dunque essere a volte prevenuta ed evitata, poichè se noi potessimo prendere coscienza dei nostri atteggiamenti limitanti – disperazione, paura, dubbio, dolore, rifiuto, dipendenza, rabbia, dogma, sensi di colpa, superstizione, giudizio, ipocrisia, repressione, arroganza, avidità di denaro e di potere, etc – e cambiarli con mezzi spirituali e mentali, non vi sarebbe più bisogno della severa lezione della sofferenza (Comprendere o soffrire). Il Potere Divino in noi ci dà ogni opportunità per cambiare condotta prima che, come ultimo strumento, non siano inflitti dolore e sofferenza.
Può accadere che i nostri atteggiamenti limitanti ce li portiamo appresso da altre vite (karma) e che ora producono i loro effetti nella sofferenza, anche se la nostra memoria fisica non ne è cosciente. L’anima conosce perfettamente come stanno le cose e ci guida per il nostro più grande bene. Tuttavia in questi casi l’accettazione della malattia, la comprensione e la correzione dei nostri atteggiamenti errati abbrevieranno la nostra malattia e ci renderanno la salute.
Ciò che chiamiamo malattia è lo stadio terminale di un disordine molto profondo, così per assicurare un successo completo alla cura è evidente che non si può trattare la conseguenza (sintomo) senza risalire alla causa fondamentale per eliminarla. L’anima che vive nella materia oscilla tra due grandi atteggiamenti polari opposti : l’amore e la paura. Finchè l’uomo è orientato esclusivamente verso la materia si sente separato da Dio e vive condizionato dalla paura che genera gran parte dei suoi atteggiamenti limitanti (aggressività, odio, dubbio, dogma, superstizione, rifiuto, giudizio, ipocrisia, repressione, etc). Tali atteggiamenti agiscono contro l’Unità del Creato (mancata integrazione dei poli) e impediscono di obbedire e onorare i comandamenti della nostra Anima (la non accettazione delle esperienze che la vita ci mette davanti).
Il cervello umano è costituito da tre formazioni evolutive molto diverse tra loro sia a livello anatomico che funzionale. Le tre formazioni influiscono sui comportamenti e ciascuna di esse può determinare l’insorgere e lo sviluppo di specifiche malattie che vanno a localizzarsi in organi ben precisi.
L’essere vivente è uno, e questa unità è composta di quattro realtà inseparabili: organica, cerebrale, psichica, energetica. Ogni cellula del corpo umano è sotto controllo del cervello e ogni parte stratificata del cervello è indissolubilmente legata all’altra. Non esiste alcuna cellula del corpo che sfugga al controllo della psiche conscia o inconscia e quindi inevitabilmente gran parte delle malattie ha una origine psicosomatica.
Ciascun individuo, mette in memoria tutte le esperienze di adattamento sotto forma di programmi biologici di sopravvivenza. Ognuna di queste applicazioni è la risposta precisa del cervello ad una situazione emozionale non conclusa, finalizzata alla sopravvivenza della specie. Tutte le malattie, i comportamenti e gli avvenimenti (manifestati) della nostra vita, provengono da una situazione emozionale non conclusa nella storia dei nostri genitori ed antenati.
Il concetto principale è quello del conflitto. Un evento particolare, vissuto come shock: separazione affettiva, insulto, schiaffo morale, perdita di una persona cara. Questo evento sarà risentito in modo drammatico, conflittuale e inatteso, vissuto nell’isolamento e senza soluzione soddisfacente.
Il disagio genera la malattia che tende a localizzarsi in una parte ben definita dell’organismo, in perfetta armonia con la legge di causa ed effetto, ciò è un elemento di valido aiuto nella ricerca del difetto che ne è alla base E’ possibile prevenire e guarire, scoprendo l’errore che è in noi e liberarcene, non lottando contro l’errore (il nostro difetto), ma osservandolo da vicino (auto-riconoscimento), accettandolo e dissolvendo i sentimenti irrisolti e le forme-pensiero che stanno alla base dell’errore e lo alimentano, vivendoli con moderazione e coscientemente, aiutandoci con una respirazione profonda e cosciente e tramite l’INTENTO.
Se per esempio siamo inclini alla crudeltà, possiamo sempre ripetere a noi stessi senza tregua :“non voglio essere crudele” e impedirci così di dare libero corso a questa tendenza, ma la riuscita dipende dalla fermezza mentale, se questa viene a mancare, possiamo al momento dimenticare i nostri buoni propositi.
Se invece ci riconosciamo che siamo crudeli, osservando la nostra crudeltà da vicino, la accettiamo perché sappiamo che ci serve per conoscerci e contemporaneamente sviluppiamo una reale simpatia nei confronti dei nostri simili, allora questo processo ci aiuterà ad annullare in maniera definitiva la crudeltà, perchè l’amore del prossimo ci ispirerà orrore per le azioni crudeli. Le reali malattie dell’uomo nascono da forme-pensiero quali: l’orgoglio, la crudeltà, l’odio, l’egoismo, l’ignoranza, l’instabilità, l’avidità ; ciascuno di esse, se ben esaminata, si rivela contraria all’Unità.
Ma su cosa si basa il Riequilibrio Emozionale Profondo?
Prima di tutto è importante conoscere lo stato energetico della persona, poi individuare i chakras chiusi e arrivare ai conflitti psicologici che hanno portato al blocco energetico. Attraverso questo tipo di tecnica si arriva alla liberazione energetica emozionale molto facilmente. Possiamo paragonare questo processo all’apertura del tappo di una bottiglia di champagne: stappando si ha una fuoriuscita immediata di gas sottoforma di schiuma, ma per scaricare tutto il gas dal liquido dovremmo scuotere la bottiglia.
L’apertura del tappo corrisponde ad individuare il blocco e ad invitare la persona a raccontare emozionalmente il conflitto psicologico responsabile del blocco, mentre lo scuotimento della bottiglia è paragonabile proprio allo scuotimento fisico per riequilibrare le emozioni in un battibaleno.
Grazie a questo si ottiene un rinnovamento del flusso energetico fra i due poli, rinnovando in questo modo, lo stato di vitalità lungo tutto il corpo e in tutti gli organi. I sintomi parlano da soli.
Di seguito soltanto alcuni esempi di come la Lettura Energetica, vede i vari sintomi e malattie.
Le persone affette da Sclerosi multipla per esempio. La scienza dice che si tratta di malattia infiammatoria, lentamente progressiva, del sistema nervoso centrale che si manifesta con al perdita della sostanza bianca dei nervi, ossia del rivestimento del sistema nervoso. La lettura energetica invece denota senza dubbio una sofferenza a livello del Settimo Chakra , nell’aspetto non risolto con il padre biologico. Si tratta di una patologia infiammatoria cronica, e una delle cause fisiche ipotizzate è quella immunitaria. Questo significa che la tensione non risolta esiste da tempo. La persona non riesce ad essere se stessa di fronte all’autorità perché non si sente amata da essa quindi si sente insicura. Il risultato della malattia è l’interruzione della conduzione nervosa. Di fatto si tratta di una lenta e inesorabile paralisi, nega la sua capacità di reggersi in piedi da sola di fronte all’autorità, al padre.
L’ Artrite è un processo infiammatorio acuto o cronico a carico delle articolazioni.La lettura energetica dice che la persona affetta dall’artrite sta guardando il mondo attraverso un filtro d’insicurezza, di paura, o , addirittura, sente minacciata la sua sopravvivenza. Il fibroma uterino sono tumori benigni del tessuto muscolare liscio uterino. Nella lettura energetica, la persona che sviluppa un fibroma uterino ha tensione nelle aree della sessualità o della maternità, determinata da qualcosa di trattenuto e non espresso in questi aspetti.
La frase tipica è “Che fatica essere donna”.
La bronchite cronica è una condizione associata ad una eccessiva produzione di muco a livello tracheo-bronchiale, che non è imputabile a cause conosciute. La lettura energetica di chi ne è affetto, ha difficoltà a dare e ricevere amore e quindi ha una tensione nell’ambito delle relazioni. Per sciogliere il blocco deve permettersi di sentire tutto l’amore che ha dentro e deve donarlo sia agli altri che a se stessa.
Panico, attacchi. Si tratta di attacchi d’ansia improvvisi ed estremi. I sintomi durano almeno 10 minuti. Nella lettura energetica, la persona colpita da attacchi di panico, si sente minacciata nella sua sicurezza, in modo brutale e improvviso e si sente realmente in pericolo.
Cefalea o mal di testa Nella lettura energetica, la cefalea che opprime la testa, ci impedisce di esprimere quello che riteniamo vero per noi quando ci troviamo a dover affrontare un’autorità, padre, capo che sia. L’emicrania che colpisce fronte, tempia e occhio, quando invece la persona sta facendo qualcosa contro il suo spirito, qualcosa che non vuole vedere.
ALBERO GENEALOGICO
L’Albero genealogico non è soltanto un disegno schematico fatto di cerchi e triangoli , disponibili anche sulla rete informatica. L’Albero di cui parlo, che agisce in noi, è qualcosa di vivo e palpitante : la sua linfa scorre in ciascuno attraverso tracce, mescolanze, intrecci che sono in funzione e lavorano al di là di quanto non riusciamo a cogliere con la coscienza. Quando per esempio una ragazza abortisce a 18 anni, alla stessa età in cui la Madre, e anche la Nonna hanno avuto la stessa dolorosa esperienza, è difficile che la cosa sia avvenuta per caso, sebbene le circostanze e le motivazioni possano sembrare o essere diverse.
Oppure quando una persona vive un disagio esistenziale : per esempio, non si trova bene nel posto che occupa in famiglia, nel gruppo o nel lavoro, non riesce a tenere a lungo un partner e rompe improvvisamente con lui/lei ad intervalli fissi, o incontra frequentemente partner di cui si occupa come se fosse un bambino anziché un adulto, oppure, nonostante che lavori con impegno e competenza non riesce ad ottenere in cambio una condizione di agio corrispondente, o perde spesso i documenti o fa incidenti d’auto solo in certe date, o viene presa dal terrore che la sua azienda, attualmente in condizioni floride, potrebbe crollare…come è avvenuto al Nonno e a due suoi cugini di cui ha saputo da una zia, oppure non riesce a stare ferma nella stessa abitazione, ma deve imperiosamente traslocare dopo un po’, senza buoni e ragionevoli motivi, oppure si meraviglia e si sente a disagio perché tutti in famiglia hanno un nome legato alla tradizione del clan eccetto che lei/lui. Si tratta solo di esempi, come è facile intuire. In casi del genere, è all’opera una eredità psicologica che passa attraverso le generazioni, proprio come gli occhi blu o la struttura fisica dell’ eredità biologica: essa viaggia sull’onda di una trasmissione orale diretta , come cose dette e ascoltate tante volte, e allusioni alla nostra somiglianza con quel personaggio particolare della Famiglia, o sull’onda molto più impalpabile di cose che sono nell’aria, si sentono, si fiutano sebbene siano segrete o non-dette. Sono cose che agiscono nell’ inconscio familiare , anche se noi non ne abbiamo coscienza, come avviene per il funzionamento del nostro Sistema Nervoso che svolge tutte le azioni mirate a tenerci in vita, a nostra insaputa. Quando ci rendiamo conto che il cuore non va? Quando ci batte troppo forte o accusiamo i dolori dell’infarto. Ad agire, nel nostro immaginario, c’è un inconscio non solo personale, ma anche familiare e del clan come è stato rilevato dagli studiosi a cui dobbiamo la nascita della Psicogenealogia. La persona, a propria insaputa, in definitiva, sta conducendo una “mission” composta di fili invisibili e legami simbolici con cose già vissute e non risolte non solo al livello prossimo dei Genitori, ma anche all’interno di tutta la “costellazione” degli Antenati – molto spesso entro le quattro generazioni, ma talvolta molto oltre – e di quelli a cui essi sono stati legati in vita e specificamente da marcature negative che hanno accompagnato la loro esistenza. La ricchezza e la varietà della storia familiare si traduce Leggendo e decifrando l’Albero genealogico, ove si possono rintracciare le memorie – ovvero i vissuti e i risentiti e tutte le soluzioni bio-psicologiche e comportamentali che il clan è riuscito a trovare nella sua marcia verso la vita – e alcune di esse hanno una risonanza, nel nostro modo di essere al mondo, oggi.
La Psicogenealogia e la Bio-Psicogenealogia, quindi, ci aiutano a stabilire un legame tra Psicologia, Biologia, Genealogia. Per trovare aiuto in questo ambito è sufficiente iniziare con nomi, date di nascita, di matrimonio, di morte, con mestieri/professioni e malattie importanti di Genitori-Nonni-Bisnonni e dei loro diretti collaterali. Questo ci può aiutare a trovare e di conseguenza ad eliminare ed evitare la ripetizione di drammi o di impedimenti inconsci al successo personale. La ricerca psicogenealogica, riguarda la linea di sangue della Madre e del Padre.
Il TATUAGGIO E L’INCONSCIO
“Quando la mente… lamenta, Il corpo fermenta”
Ogni singolo tatuaggio nasce dapprima da un’emozione repressa, emozione che può identificarsi nei ns. antenati e successivamente in noi e prima ancora, se vogliamo andare indietro nella ricerca, ad una causa karmica che ci ha fatto scegliere la famiglia nella quale siamo nati. Il tatuaggio è l’espressione di tutti questi passaggi biologici, legati quindi saldamente al nostro DNA.
Solo dopo una continua trasmissione di emozioni, un discendente decide in un certo momento della vita, seppur inconsciamente, di tatuarsi quel disagio sul corpo.
La domanda sorge spontanea: come mai allora non siamo tutti tatuati? E come mai in molti odiano il tatuaggio?
La risposta è molto semplice: non tutti desideriamo manifestare al mondo i ns. disagi interiori,; chi ha il coraggio di farlo, sta solo chiedendo aiuto e nel contempo, disegnandolo sul proprio corpo, lo scarica dalla psiche sentendosi quindi più libero, pur non dimenticando il disagio, l’emozione, che hanno generato quel tipo di disegno in un punto specifico del corpo.
Se desiderate scoprire l’origine psichica profonda del vs. tatuaggio, inviatemi una foto del punto esatto del corpo in cui è stato fatto, la vs. data di nascita e il Vs. nome e cognome.
Attraverso la decodifica e lettura del vs. tatuaggio sarò in grado di raccontarvi la vs. storia personale, ma soprattutto la storia dei vs. antenati, le emozioni che hanno generato la voglia in voi di farvi quel determinato tipo di tatuaggio.
Persone scomparse
Gabriela de Portillo si occupa da alcuni anni della ricerca di persone scomparse che per volontà o perché costrette si sono allontanate dalla loro abituale abitazione. Alcuni dei casi di cui si è occupata, sono andati in onda nella trasmissione “Chi l’ha visto”.
Gabriela de Portillo ha fatto parte dell’organizzazione internazionale no profit “FIND ME” come investigatore psichico. Si tratta di un’organizzazione di ricerca Psichica, Investigativa e Canina di soccorso. Sono volontari che lavorano insieme offrendo il loro aiuto a rafforzamento della legge e delle famiglie di persone disperse, sia nei casi di sparizione volontaria, sia in quelli di rapimenti, omicidi e suicidio volontario.
Ma è possibile ritrovare una persona che volontariamente o involontariamente ha deciso di sparire? “Si, è possibile, risponde Gabriela, anche se molto faticoso. Quando le viene chiesto di intervenire, la prima cosa necessaria per iniziare la ricerca è quella di avere alcune oggetti o indumenti, e fotografie appartenute alla persona. Il secondo passo è di capire se la persona è ancora in vita. In questo caso, tenta di entrare in contatto telepatico con lo scomparso, tecnica meglio definita col nome di medianità telepatica. Gabriela stabilisce con lo scomparso un contatto psichico per cercare di farsi dire cosa lo ha spinto ad allontanarsi da casa ma soprattutto dove può trovarsi in quel momento.
Se, al contrario, avvertisse che non è più in vita, cerca di parlare con la sua anima che sicuramente nei primi periodi aleggia ancora sul luogo della scomparsa o nei luoghi che in vita lo hanno accolto.
La parte sicuramente più difficile è individuare dalle mappe il luogo esatto di dove si trova e non sempre si riesce ad arrivare subito sul posto perché se lo scomparso che molto spesso non vuole essere ritrovato, chiude la sua psiche non permettendo a nessuno di carpirgli notizie con l’ausilio della telepatia.
La sua lunga esperienza ha portato più volte Gabriela all’amarezza di non essere riuscita a fermare in tempo un suicida o di non riuscire a riportare a casa una persona trovata che volontariamente diceva di non voler tornare. Il dolore più grande resterà sempre e comunque quello della famiglia che in queste occasioni rischia di spaccarsi perché ognuno viene pervaso dai sensi di colpa.
Chi ha la fortuna di tornare in famiglia, quasi sempre accetta di essere seguito da un terapeuta o comunque affronta con loro il problema. Chi non viene ritrovato è perché o si nasconde bene o perché, il suo corpo ormai privo di vita, è nascosto chissà dove.